Tintura: natura e tecnologia

La Natura è la nostra prima fonte di ispirazione: utilizziamo coloranti ricavati da piante, erbe, spezie e minerali e impieghiamo metodi di tintura naturali che restituiscono all’ambiente ciò che gli viene sottratto senza inquinarlo.

Il problema dei coloranti

Il processo di tintura industriale dei tessuti è uno dei più inquinanti in assoluto e ha un’elevata impronta ambientale. Questa fase della produzione dell’abbigliamento ha tre problemi principali:

1. L’uso di sostanze chimiche che comportano emissioni di acque reflue inquinate che danneggiano gli ecosistemi;

2. L’impiego di energia proveniente da fonti non rinnovabili per alimentare i macchinari;

3. il consumo di grandi volumi d’acqua per il fissaggio dei coloranti ai tessuti.

La nostra soluzione 

Siamo costantemente alla ricerca di nuove soluzioni e collaboriamo con innovatori per trovare coloranti più rispettosi del pianeta. 

Un colorante è una molecola che penetra nello spazio amorfo della fibra e si lega chimicamente. Qui interagisce con la luce solare rispondendo nello spettro del visibile. 

Thuja usa coloranti naturali: 

1. Estratti da piante tintorie note storicamente per il loro potere colorante e la resistenza al lavaggio;

2. Analizzati per l’assenza di pesticidi e metalli pesanti;

3. Coltivati in aziende agricole con certificazione biologica e con certificato Gots 6 e Zdhc 1.

La tintoria, ovvero la struttura dove avviene il processo di tintura dei tessuti, ha le seguenti prestazioni: 

1. Zero scarico di sostanze chimiche pericolose (conforme a ZDHC) alimentazione da energia rinnovabile (pannelli fotovoltaici, 1/3 del fabbisogno energetico);

2. Trasparenza dei processi e degli ingredienti utilizzati; metodi di tintura più efficienti dal punto di vista idrico ed energetico (es.tintura in batch);

3. La tintoria è certificata GOTS.

Un po’ di scienza

I coloranti reattivi, usati nell’industria della moda tradizionale, sono composti sintetici di fabbricazione umana costituiti da due parti principali: la parte colorata, chiamata cromoforo, e la parte che si lega alla superficie della fibra.

I coloranti reattivi si legano in modo covalente alle molecole di cellulosa nella fibra. I legami covalenti sono i tipi più forti di legami chimici, motivo per cui sono uno dei coloranti più permanenti.

Perché non vanno bene per l’ambiente e per la tua pelle

Lo sapevi che nella produzione di abbigliamento convenzionale, nell’industria tessile il cotone viene colorato utilizzando coloranti allo zolfo derivati dai combustibili fossili? I combustibili fossili sono una risorsa non rinnovabile che si sta esaurendo rapidamente e una volta esauriti, sono finiti per sempre.

La loro estrazione è anche inquinante e dannosa per l’ambiente poiché, quando vengono bruciati per produrre energia, rilasciano anidride carbonica, intrappolando il calore nella nostra atmosfera e contribuendo al cambiamento climatico.

L’attuale metodo di tintura standard, chiamato tintura acquosa, utilizza anche l’acqua e questa, combinata con coloranti reattivi “appiccicosi” può essere problematica se gestita male. Infatti, nel bagno di tintura a base d’acqua, una molecola di colorante si può legare o alla fibra o a una molecola d’acqua, in un processo noto come idrolisi.

Le molecole di colorante che reagiscono con l’acqua sono molto difficili da rimuovere da un bagno di tintura, rendendo il trattamento delle acque reflue chimicamente intenso e costoso. Questo è anche il motivo per cui i bagni di tintura non possono essere riutilizzati.

Si può ben immaginare come le acque reflue trattate in modo improprio e piene di colorante, se rilasciate nelle falde acquifere danneggiano l’ecosistema e rendono inaccessibile l’acqua alle popolazioni limitrofe.

Coloranti naturali

I coloranti naturali sono derivati dalla natura e realizzati da fonti rinnovabili. Vengono estratti da un’ampia varietà di origini, tra cui piante, minerali e funghi. I coloranti a base di piante, vegetali o rifiuti alimentari sono classificati come coloranti botanici, mentre i coloranti a base di minerali trovati vicino alla superficie terrestre, come l’ematite, sono noti come coloranti minerali.

Perché i coloranti naturali sono migliori per il pianeta

I coloranti naturali presentano alcuni vantaggi ambientali intrinseci rispetto ai coloranti sintetici. Provengono da fonti rinnovabili che possono essere reintegrate in modo responsabile, compresi i rifiuti alimentari e le fonti vegetali non commestibili. Offrono anche un’ottima alternativa ai coloranti sintetici che si basano su origini di combustibili fossili non rinnovabili.

Il loro utilizzo è però per lo più limitato alle fibre naturali come cotone, lino e lana.

Le tonalità possono anche essere difficili da mantenere coerenti e hanno una scarsa solidità al lavaggio e alla luce. In poche parole, questo significa che il colore non tiene saldamente la fibra e cambierà nel tempo (a volte scurisce). La tradizione tintoria europea utilizza mordenti metallici per migliorare la stabilità di questi coloranti.

Nel tempo vista la loro tossicità, la Comunità europea ha eliminato la maggior parte dei metalli e oggi sono consentiti solo allume e solfato ferroso.

Per diminuire ulteriormente l’uso di questi, il processo prevede un pretrattamento con sostanze di origine naturale organica come l’acido Ossalico, il chitosano e gli enzimi.

Questi ausiliari sono certificati Gots 6 e Zdhc 1.1 e si comportano come degli aggrappanti migliorando la penetrazione del colore nella fibra. Questo si traduce in una tonalità più accesa a parità di colorante usato (quindi si usa meno pianta per colorare) e il colore è più stabile ai lavaggi.

Abbiamo colto tutte queste sfide e abbiamo cercato una soluzione per realizzare coloranti a base naturale ad alte prestazioni che aiutino a ridurre la dipendenza dalle risorse basate sui combustibili fossili e che supportino la transizione verso un’economia circolare e sostenibile.

Le tinture Thuja sono coloranti fissati con ausiliari di origine organica, certificati Gots 6 e Zdhc 1.1, attraverso l’uso di energia rinnovabile e acqua pulita, cercando di incoraggiare il passaggio a sistemi di produzione più rinnovabili e responsabili.

Usiamo sia coloranti botanici (vegetali) che coloranti minerali.

Il viola radice di robbia, il giallo cipolla e il grigio melograno derivano rispettivamente da una radice, da una pianta e da un frutto. I colori rosso ercolano e il verde brentonico appartengono allle terre e ocre naturali, le stesse utilizzate dall’uomo fin dall’antichità per dipingere.

Ogni colore ha una storia legata ad un paese o territorio del nostro bellissimo paese. Sono stati analizzati per avere la sicurezza dell’assenza di metalli pesanti certificandone la loro salubrità.

Inoltre vengono fissati tramite ausiliari di origine naturale come l’acido ossalico, il chitosano e gli enzimi; sono pertanto assenti dal processo i mordenti metallici.

  • I coloranti naturali provengono da fonti rinnovabili, come le piante e i minerali, che possono essere reintegrate in modo responsabile

  • Viola radice di robbia

  • Grigio melograno

  • Giallo cipolla

  • Rosso Ercolano

  • Verde Brentonico

  • Natural

  • La tintura industriale ha un'elevata impronta ambientale, in quanto richiede un volume elevato di prodotti chimici e acqua