Collezione: Grigio Melograno

Melograno (punica granatum)

Il melograno è una pianta che cresce in tutto il bacino del Mediterraneo, coltivata fin dall’antichità sia per l’alimentazione che per le proprietà officinali. La coltivazione e produzione è già industrializzata, quindi possiamo facilmente recuperare gli scarti (alimentari, da cascola e da potatura) per estrarre il colore da usare in tintura perseguendo le indicazioni date dall’Agenda 2030 per un futuro sostenibile.

Parte utilizzata

Vengono utilizzati gli scarti di buccia di melograno.
Il melograno proviene da una coltivazione della provincia mantovana.

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La sua storia e applicazioni

PIGMENTI
Il melograno è una pianta a tannino (ac. gallotannici) ricca anche di flavonoidi. L’estrazione in acqua a caldo porta ad un colore che a seconda del mordente utilizzato può assumere le tonalità del grigio verde (ferro) o giallo beige (allume). Può tingere anche direttamente vista la presenza del tannino, ma in tonalità più delicate.
È una delle piante tintorie a tannino che caratterizza il Mediterraneo. È noto in particolare per la fabbricazione dell’inchiostro e la tintura dei panni in scuro durante il periodo della Riforma, in assenza di altre piante a tannino.

LE PROPRIETÀ CONFERITE AL TESSUTO
I tessuti trattati con melograno hanno dimostrato una buona resistenza ai raggi UV. Il tannino è una molecola che in natura difende la pianta dagli attacchi dei fitopatogeni ed è questo che probabilmente conferisce al cotone una buona resistenza antimicrobica, che si mantiene anche dopo molti lavaggi.
In studi recenti l’applicazione degli estratti di melograno in combinazione con altri composti ha evidenziato anche la diminuzione dell’infiammabilità del cotone.

LE PROPRIETÀ OFFICINALI
Contiene molecole antiossidanti, come gli stessi flavonoidi coloranti, importanti per la regolazione del metabolismo cellulare, oltre a potassio, vitamine A e C, ferro e calcio.
Studi recenti hanno dimostrato un’azione contro le cellule tumorali del cancro alla prostata e della pelle, oltre ad essere preventivo per il diabete e artrosi. Riduce la pressione sanguigna e il colesterolo. Le prime ricette per il suo uso si trovano nei testi di Dioscoride per la cura delle gengiviti e mal di denti. Oggi sappiamo che in passato veniva usato per la cura da parassiti, infezioni urinarie e artriti.

CURIOSITÀ
Il frutto è presente nella cultura delle varie civiltà, sia sottoforma di mito che di produzione artistica. Un esempio è il mito di Persefone, figlia di Zeus la quale, dopo esser stata ingoiata da una voragine che la porta negli inferi da Ade, mangia sei semi di melograno, ignorando che chi mangia i frutti degli inferi è costretto a rimanervi per l’eternità. Un altro mito greco vede protagonista Dioniso che viene fatto rapire, ancora bambino, da parte di Era dai Titani: il dio del vino viene messo a bollire in un paiolo e il suo sangue, spargendosi, feconda la terra da cui subito spunta l’albero del melograno. Nell’arte invece il melograno diventa simbolo della resurrezione, comparendo nel dipinto di Botticelli, “La Madonna della Melagrana”, del 1487 e conservato agli Uffizi a Firenze, ma anche nella scultura di Jacopo da Quercia omonima e de “La Madonna Dreyfus” attribuito a Leonardo da Vinci o Lorenzo di Credi e conservato nella National Gallary of Art di Washingtong.

Corteccia e scorza di melograno erano e sono ancora utilizzate non solo per la cura, ma anche per la tintura di lana, cotone e in alcuni casi del lino. Grazie ad un lungo processo di ebollizione ed immersione delle fibre, si possono raggiungere variegate colorazioni. I tessuti tinteggiati con il melograno non provocano alcuna allergia o dermatite, e nonostante ripetuti lavaggi, il colore non perde brillantezza. È probabile che nell’antichità, visti gli effetti benefici che il frutto aveva su adulti e bambini, si sia diffusa l’idea che i tessuti colorati con il melograno potessero avere effetto di protezione preventiva su chi li indossava.