Ethical Newsletter 🌱 N. 1

Ethical Newsletter 🌱 N. 1

Ricordati di iscriverti per ricevere la prossima Ethical newsletter, puoi farlo in fondo a questa pagina !

 

Eccoci alla nostra prima Ethical Newsletter! Perché Ethical? Beh ... Thuja è un ethical antidote, vogliamo essere consapevoli del nostro impatto ambientale e comportarci di conseguenza per migliorare il nostro rapporto con il pianeta. 

Continua a leggere, scopri gli argomenti che ti proponiamo questo mese!

Prima di iniziare però vogliamo introdurti i 5 punti in cui è strutturata la newsletter. Vediamoli insieme.

 

  • CHI l’eroe che ci ispira ad agire
  • QUANDO gli appuntamenti del mese per celebrare il pianeta
  • DOVE luoghi e progetti che cercano di rendere il nostro mondo più verde
  • CHE COSA informazioni per essere consapevoli del nostro impatto ambientale
  • COME piccole azioni quotidiane per rendere la Terra un posto più verde

 

La persona del mese 
 
Patrick Kilonzo Mwalua. L’eroe che porta l’acqua agli animali selvatici dell’Africa! 
 
La sua storia inizia nel novembre 2016, quando Mwalua decide di noleggiare un camion, mettersi al volante e guidare per ore, più volte alla settimana, per portare acqua agli animali. 
Il nostro eroe vive in una zona molto remota del Kenya, un villaggio di circa 2.500 persone sparpagliate su una vasta area. Gli effetti del cambiamento climatico sono per lui ben visibili: ad esempio le piogge non sono più cicliche e non rispettano le stagioni e ci sono alcuni anni in cui non piove affatto. Il caldo e la siccità sono un problema non solo per le persone, ma anche per gli animali. Mwalua racconta di come fosse rimasto colpito dalla scena di un bufalo che annusava una pozza d'acqua vuota. Così con i pochi soldi che aveva ha noleggiato un camion per trasportare acqua. Solo successivamente, dopo che la notizia arrivò anche in altri continenti, le donazioni gli hanno permesso di comprarsi un proprio camion. Adesso portare l'acqua agli animali è per lui diventata una quotidianità. 
 
Oltre a trasportare acqua, ha anche costruito dighe in modo da creare pozze dove l'acqua piovana potesse accumularsi e ha installato pompe a energia solare per poter pompare acqua agli animali a molti chilometri di distanza.

 

 

Le date della Terra

Le date di questo mese oramai sono passate, ma vogliamo comunque darti delle informazioni più. La Terra si celebra ogni giorno e non soltanto nelle giornate dedicate!
 
World Environment Day _ 5 Giugno
 
La giornata mondiale dell'ambiente è stata proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite ed è stata celebrata per la prima volta nel 1974, con lo slogan Only One Earth.
 
Quest’anno il tema è il “Ripristino degli Ecosistemi”, con l’obiettivo di prevenire, fermare e invertire i danni inflitti agli ecosistemi del pianeta, cercando di passare dallo sfruttamento della natura alla sua guarigione. Ma c’è di più. La Giornata del 5 giugno 2021 ha lanciato ufficialmente il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell'Ecosistema, introdotto con la missione globale di far rivivere miliardi di ettari, dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare.
Ti stai chiedendo cosa sia il Decennio delle Nazioni Unite sul ripristino degli ecosistemi? 
È un appello alla protezione e al rilancio degli ecosistemi di tutto il mondo, a beneficio delle persone e della natura. Ha lo scopo di fermare il degrado degli ecosistemi e ripristinarli per raggiungere obiettivi globali. Solo con condizioni di salute ecosistemi possiamo migliorare i mezzi di sussistenza delle persone, contrastare il cambiamento climatico e fermare il crollo della biodiversità.
 
Ma non finisce qui! Anche tu puoi prendere parte al restauro! Scopri come partecipare al Decennio delle Nazioni Unite sul ripristino dell'ecosistema al seguente link https://www.worldenvironmentday.global

World Oceans Day _ 8 Giugno
 
La giornata mondiale dell'acqua è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, prevista all'interno delle direttive dell'agenda 21, risultato della conferenza di Rio, ed è stata ufficialmente riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 2008. 
 
Perché dobbiamo preoccuparci degli oceani?
Perché il nostro futuro è legato al loro stato di salute. L’Oceano è la più grande biosfera e il più importante regolatore climatico del pianeta: ricopre il 70% della superficie terrestre e assorbe il 25% di tutte le emissioni di CO2 e il 90% del calore; genera il 50% dell’ossigeno che respiriamo ed è anche il più grande pozzo di carbonio del pianeta. Ma la sua resilienza non è infinita e non possiamo aspettarci che assorba all’infinito gli effetti di attività umane insostenibili. Basti pensare che circa il 60% dei principali ecosistemi marini del mondo è stato degradato o viene utilizzato in modo insostenibile. 
Il tema di quest’anno è “Life & Livelihoods” ovvero Vita e Mezzi di sussistenza. Oltre a trattare delle politiche di salvaguardia, l’obbiettivo della giornata del 2021 è anche quello di far aumentare la consapevolezza rispetto alle abitudini quotidiane sbagliate rispetto allo smaltimento di rifiuti o al consumo massivo di pesce.
 
Sei curioso di saperne di più? Seguici sui social e vedremo insieme cosa possiamo fare per mantenere puliti i nostri mari e oceani

Le oasi del futuro
 
Vorresti vivere in una "città foresta"? E se ti dicessimo che sarà possibile?
 
Tengah è in costruzione a Singapore. La città ha 5 distretti tutti caratterizzati dall’ampia presenza di verde, elemento da cui viene il soprannome di "città foresta". La presenza della natura viene pensata in relazione all’uso degli spazi verdi e alla connessione tra i futuri abitanti: ad esempio uno spazio per l'agricoltura e il giardinaggio di comunità nel distretto di Plantation fa anche da percorso di collegamento tra i quartieri. Ci sono anche un anfiteatro forestale e corpi idrici, tutto accessibile tramite le fattorie comunitarie, ma l’elemento più straordinario è il corridoio ecologico che attraversa il centro della città fornendo un passaggio sicuro per la fauna selvatica e uno spazio ricreativo per i residenti.
 
Con tutto questo verde chi vuole usare ancora l’auto? Anche dove sono consentite, è sempre meglio poter camminare o andare in bicicletta godendosi le piante e la fauna selvatica!
 
Ci pensi? La Natura è completamente integrata alla vita nella città! Ma c’è di più…
 
La città è progettata come città intelligente e sostenibile, in modo da rispondere agli obbiettivi ecologici prefissati. Grazie a simulazioni al computer, gli edifici e le aree recintate sono progettate in modo da ottimizzare il flusso del vento e ridurre al minimo il calore, mentre le luci intelligenti si spengono automaticamente nelle aree non occupate per ridurre il consumo energetico. È anche prevista la raccolta automatizzata dei rifiuti.
 
Abbiamo molto da imparare da Tengah, ma Tengah ha imparato molto da altre città…
 
In questo mese parleremo anche di alcune soluzioni sostenibili adottate nelle varie città del mondo. Ne conosci già alcune?

 

Attualità non sostenibili

Lo sapevi che l’industria della moda è tra le più inquinanti al mondo? 
 
Probabilmente non ci hai fatto caso, ma devi sapere che il modo in cui compri, la scelta dei capi e soprattutto la fine che fai fare ai vestiti che non usi più, hanno un impatto incredibile sul pianeta. 
 
Rispetto a cinquant'anni fa l’acquisto di capi di abbigliamento è triplicato: compriamo sempre più vestiti ad un ritmo sempre più veloce per essere al passo con la “moda”. Chi produce i capi vuole offrire prodotti nel minor tempo possibile, quindi si hanno vestiti a prezzi ridotti e dalla qualità scadente, lavorati usando strumenti e agenti inquinanti, da lavoratori sottopagati e sfruttati. Visto il tempo breve delle “stagioni” della moda, i capi vengono usati per un periodo di tempo breve, per essere poi dimenticati nell’armadio o ancora peggio buttati senza essere riciclati. 
 
È importante capire che l’impatto sull'ambiente è determinato da tutte le fasi di vita dei vestiti e non soltanto della parte finale di inutilizzo e mancato riciclaggio.
 
Vediamo insieme qualche numero! L’industria della moda contribuisce con: 20% dello spreco globale di acqua, 10% di emissioni di anidride carbonica , 24% dell’uso di insetticidi, 11% dell’uso di pesticidi.
Ma non finisce qui… l’85% dei vestiti finisce in discarica e soltanto l’1% dei capi viene riciclato o rigenerato. In seguito a diverse analisi è risultato che il 35% delle microplastiche presenti nell’acqua deriva dall’industria tessile e della moda, mentre le Nazioni Unite hanno stimato che tra l’80% e il 90% dell’acqua impiegata in questa filiera produttiva viene reimmessa nel sistema senza che ne sia verificato lo stato di salute.
 
E qua ci fermiamo. 
Vediamo invece cosa possiamo fare.


Le azioni per diventare più green

Quella di oggi non una vera e propria azione, piuttosto un consiglio.

La consapevolezza verso ciò che acquisti è il primo step per uno stile di vita più green. Informati sempre sul materiale con cui vengono fabbricati i tuoi vestiti, chi li produce, da dove arrivano, … insomma la loro “impronta ecologica”. 
 
Il cotone organico
 
Il cotone organico viene coltivato senza pesticidi tossici e fertilizzanti sintetici che distruggono l'ambiente e lasciano un grande segno sulla biodiversità. Inoltre, le colture di cotone organico non sono geneticamente modificate.
 
Uno studio condotto dal Textile Exchange sul ciclo di vita del cotone organico rispetto al cotone standard ha dimostrato che la sua produzione dalla semina del seme all'imballaggio del cotone è molto più sostenibile, con un ridotto impatto sull’ambient: non rovina la qualità dell'acqua e la biodiversità tanto quanto il cotone standard e colpisce meno l'acidificazione e il riscaldamento globale.
 
Alcuni dei composti trovati nei pesticidi tradizionalmente usati sono noti cancerogeni e non colpiscono solo i lavoratori del cotone, ma anche tutti coloro che indossano vestiti. Tutti i coloranti tossici, pesticidi, insetticidi e fertilizzanti utilizzati durante la produzione possono essere assorbiti dalla nostra pelle mentre indossiamo i nostri vestiti. Quindi il cotone organico è migliore per la nostra salute ed è anche ipoallergenico.
 
Già questi piccoli aspetti fanno la differenza, sia per la nostra saluta che per quella dell’ambiente. Guarda attentamente la composizione dei capi che acquisti e rifletti sul loro impatto ambientale!

 

Grazie per aver letto la Ethical Newsletter!

Se non sei iscritto puoi farlo in fondo a questa pagina !

Ci vediamo alla prossima, intanto puoi trovarci sui nostri canali social.

Ricordati di seguirci !

Torna al blog